Partecipo volentieri alla campagna degli amici di Italian Climate Network, che con una bella idea di comunicazione cercano di accendere un faro sul neonato fondo per il loss&damage in attesa che Cop 28, la Conferenza delle Parti in programma a Dubai a dicembre (e che seguirò da lì come tutti gli anni) prenda avvio. Cosa sia questo fondo ve lo avevo raccontato qui, qui e qui.
A mio modo di vedere, la situazione del clima è seria ma disperarsi aiuta poco. Meglio cercare di raccogliere il buono che c’è e guardare avanti con tranquillo impegno. Gli evangelisti moderni non sono solo quelli di Apple, ma anche le persone comuni, che possono spiegare senza fanatismi che cosa sta accadendo. Senza dimenticare il fatto che spostare l’attenzione sui consumi individuali è una strategia delle grandi aziende inquinatrici per continuare il business as usual.
Infine, una riflessione sul massimalismo, a poca distanza dalle elezioni parlamentari europee (in primavera) e presidenziali americane (a novembre), due appuntamenti che segneranno il futuro: puntare a stravincere serve solo a inimicarsi gli scettici, gli indecisi e i moderati, che in democrazia sono la maggior parte. I programmi dei partiti purtroppo non saranno quelli che ci saremmo aspettati nel 2019, prima di pandemia, guerre e inflazione. Cambiare abitudini non è facile, soprattutto quando manca un adeguato sostrato di conoscenze, ancora poco comuni, e il mondo come lo conoscevamo fino a due anni fa va a rotoli. L’importante è continuare a marciare. Come si trovò a dire Annibale che si accingeva a scendere in Italia da Cartagine, “aut inveniam viam aut faciam“. Troveremo una strada, o la costruiremo.