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Un leader che resterà nella storia

A pochi giorni dai terribili attacchi di Hamas, il 24 ottobre 2023, nel momento in cui la sola retorica della vendetta dominava i media e le dichiarazioni della politica, un unico leader ebbe il coraggio di contestualizzare e ripetere che, per quanto tragico, quanto accaduto “didn’t happen in a vacuum“. Era il segretario generale dell’ONU Antonio Guterres. Un funzionario (non un politico) che sarà ricordato a lungo per l’audacia nel prendere posizioni scomode e scagliarsi contro lo status quo. Non solo in questo caso.

Con le sue affermazioni (che gli attirarono la reazione rabbiosa di Israele), Guterres consentì di fatto alla stampa di uscire dall’angolo e cominciare a raccontare un’altra versione della storia, più aderente alla realtà. La stessa che ha portato alle manifestazioni di solidarietà con il popolo martoriato di Gaza delle settimane scorse. Non è un mistero che i giornali (con poche, lodevoli eccezioni) siano pavidi di fronte al potere, agli investitori, ma anche – negli ultimi anni – al politicamente corretto. Molto di quello che leggiamo riflette la preoccupazione di non disturbare. Onore, dunque, ad Antonio Guterres, uomo vero in un mondo di pagliacci.

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Guterres: “Gli attacchi di Hamas non nascono dal nulla”

“Gli attacchi di Hamas non nascono dal nulla. Il popolo palestinese è stato sottoposto a 56 anni di soffocante occupazione”. Mentre l’Europa e Ursula von der Layen latitano e si accodano agli americani nel sostegno incondizionato alla vendetta di Israele contro Hamas (dal momento che Bruxelles conta nulla a livello internazionale, difficile aspettarsi altrimenti; stupisce però lo zelo della tedesca), il segretario delle Nazioni Unite Antonio Guterres, noto per le prese di posizione audaci contro il greenwashing di multinazionali e finanza, apre la riunione del Consiglio di sicurezza dedicata al Medio Oriente con l’unica dichiarazione di buonsenso giunta da un grande leader internazionale in tre settimane. Parole che inquadrano l’accaduto in una cornice storica, senza cedere all’emotività e alla retorica.

“Le sofferenze del popolo palestinese non possono giustificare gli spaventosi attacchi di Hamas” ha precisato però Guterres.

Che ha aggiunto come “i terribili attacchi” di Hamas “non possono giustificare la punizione collettiva del popolo palestinese”, parlando di “chiare violazioni del diritto umanitario” a Gaza. Guterres ha chiesto un cessate il fuoco “immediato” per alleviare la “sofferenza epica” della popolazione di Gaza. “Nessuna parte in conflitto è al di sopra del diritto internazionale umanitario”.

L’ambasciatore israeliano presso le Nazioni Unite, Gilad Erdan, ha replicato al numero uno dell’Onu, ne ha chiesto le dimissioni.

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