Coca Cola compra le caffetterie Costa. Il gruppo Whitebread, secondo quanto riportato dai media questa mattina, avrebbe venduto la catena per 3,9 miliardi di sterline, 16,4 volte il margine operativo lordo atteso per il 2018. L’acquisizione è la risposta della casa di Atlanta alla mossa di Nestlè, che ha recentemente stretto un accordo con Starbucks: il colosso svizzero ha comprato per 7,15 miliardi di dollari la licenza per commercializzare i prodotti a marchio Starbucks e di alcuni altri brand del gruppo. Due strade diverse nella guerra del caffè, settore sempre più interessante: se l’accordo raggiunto da Nestlè non prevede il passaggio di asset fisici, con la mossa di oggi Coca Cola prende il controllo diretto della catena Costa, diffusa in tutto il Regno Unito.
Trentadue paesi, 3.800 venues e 8.000 macchinette self service: questi i numeri di Costa Coffee. Con la vendita, Whitebread incamera liquidità e lascia un gruppo globale, che aveva acquistato nel 1995 per 19 milioni di sterline. All’epoca, Costa aveva solo 19 punti vendita.
La catena di caffetterie ha chiuso il bilancio il 31 marzo scorso con ricavi per 1, 292 miliardi di sterline, in crescita rispetto agli 1,202 dell’anno precedente. Il margine operativo lordo (ebitda) passa dai 231 milioni di pounds a 238 milioni.
“Le bevande calde sono uno dei pochi segmenti restanti del panorama complessivo del beverage in cui Coca Cola non ha un marchio globale”, ha dichiarato James Quincey, il ceo della bevanda dalla lattina rossa. “Costa ci dà accesso a questo mercato attraverso una forte piattaforma del caffè”.
Antonio Piemontese
@apiemontese