Fra sei ore mi sveglio, fra dieci salirò su un aereo per Londra. Il mio sogno da adolescente, realizzato quindici anni dopo. Per necessità, più che per scelta, ma va bene lo stesso.
Parto con un groviglio di sensazioni. L’ultima volta che ho messo piede in Uk (1997) Hong Kong era ancora britannica, i cellulari li avevano solo i manager, le foto si facevano col rullino e Internet era una cosa da scienziati. 17 anni dopo, il mondo è molto diverso.
Di quell’esperienza, ricordo che mi cambiò la vita. E’ un po’ ciò che mi aspetto da questa: crescita, condivisione, slancio personale. E uno sguardo al futuro.
Perdonate la brevitas,, ma non ho davvero voglia, in fondo, di scrivere un post su quello che provo e sulle motivazioni che mi hanno indotto a lasciare l’Italia. Sono le stesse di tanti miei connazionali, non credo ci sia niente di speciale e non ho intenzione di aggiungere una goccia al mare delle lamentele. Preferisco tenere per me anche i sentimenti, gli sguardi e le parole che ho raccolto in questi giorni. Gli abbracci, i silenzi, i piccoli regali.
Dico solo che, nella vita, i capitoli si aprono e si chiudono. E ricominciare, rimettersi in gioco, ha sempre un fascino speciale.