Un’app per tracciare il contagio. L’ha sviluppata Bending Spoons, software house milanese di livello mondiale, in collaborazione con il Centro Medico Santagostino, noto per aver martellato sin dall’inizio dell’epidemia sull’utilizo dei test sierologici. Che però, non sono validati. Ma sorvoliamo, non vorrei ripetermi.
Personalmente, non sono incline a scaricarla, e mi pongo alcune domande. Quali sono stati i criteri utilizzati per decidere la proposta vincitrice? Non sono riuscito a trovarli, ma magari è colpa mia. La seconda: ho parecchie perplessità lato privacy. Le avrei a prescindere: ma cosa c’entra esattamente un centro diagnostico il cui business è, per definizione, la salute con un’applicazione che della riservatezza dovrebbe fare la priorità, peraltro realizzata da gente che le app le sa fare anche da sola? Terzo: non si può obbligare a scaricarla, ma si propone di limitare la mobilità di chi non ce l’ha. A me non piace, e non sono neanche sicuro che sia legale.
L’articolo del Fatto Quotidiano che riporto qui dà conto di una mossa che mi sembra più una trovata pubblicitaria che altro. Spiace che il Governo ci metta la firma. E peccato che quasi nessuno si sia posto queste domande sulla stampa