giornalismo

Nasce Domani, nuovo quotidiano di De Benedetti

Nasce Domani, un’altra prima volta nell’editoria italiana. E’ uscito oggi il primo numero del quotidiano(online e cartaceo) diretto da Stefano Feltri. Nessuna parentela con il Vittorio di Libero, e se leggete l’editoriale di apertura è abbastanza chiaro. Il campo è quello del centrosinistra progressista e aperto, in America direbbero liberal (e in America Feltri ci è stato, occupandosi di economia con Luigi Zingales, docente della materia e partner di Oscar Giannino nella sfortunata lista Fermare il declino nel 2013). Feltri è stato vicedirettore del Fatto Quotidiano dal 2015 al 2019, ma ha lavorato anche nella squadra di Lilli Gruber per Otto e mezzo dal 2012 al 2014.

“La storia della democrazia liberale si intreccia a quella del libero mercato” scrive il direttore nell’editoriale di apertura. Tanta attenzione alle disuguaglianze, (“non solo di reddito e patrimoni ma anche e soprattutto di opportunità nella vita privata e in quella pubblica”) e alla crisi climatica.

Il modello di business sarà basato essenzialmente sulle vendite, in edicola e online, con un ruolo minore per la pubblicità. La versione online comprenderà contenuti in forma ridotta ma comunque fruibili per i non abbonati, con il riassunto delle notizie in punti, mentre ai sottoscrittori sono riservati i contenuti premium.

Editore, dichiarato apertamente, Carlo De Benedetti, “ma dopo la fase di avvio le azioni passeranno a una fondazione che garantirà risorse e autonomia” scrive Feltri.

Gli investitori pubblicitari del primo numero sono Enel, Trenitalia, Ferrarelle, Edison, Leonardo, Intesa San Paolo: il meglio del capitalismo italiano, significa che i contatti ci sono. 

L’ambizione è quella di non dare solo le notizie di ieri, ma fornire una visione del mondo su quelle di domani (in gergo sociologico, si chiama agenda setting). Tra le pagine, un servizio dedicato ai guai della Lega, gli incendi in California, un commento sulla tragica storia di Willy, la nuova enciclica di Francesco. Le inchieste sono garantite dal vicedirettore Emiliano Fittipaldi e da Giovanni Tizian, cronista de l’Espresso.

Domani mi sembra un quotidiano certamente di sinistra, un po’ ecumenico, forse, ma ambizioso, sicuramente rivolto a chi ha voglia di leggere e approfondire e che trarrà linfa dai lettori. Se non lo compreranno, facile immaginare che la baracca chiuderà in fretta. Non glielo auguriamo, ovviamente, anche perché il direttore dichiara che i giornalisti che collaborano sono assunti. Che dire: non è facile provarci di questi tempi: apprezziamo lo sforzo e auguriamo in bocca al lupo.

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