Sono stato ai funerali di Umberto Eco al Castello Sforzesco di Milano. Rito civile, una sequela di interventi di autorità, amici oltre a quello, toccante, del nipote. Mi ha colpito l’affetto che la gente ha dimostrato verso questo studioso versatile come pochi.
Ammetto di non aver mai letto niente dell’Eco narratore, ma l’ho apprezzato parecchio come editorialista (lui) e studente di un corso universitario di semiotica (io). Continua a leggere