Un articolo di Wired spiega come mai salvare Italo è più importante che salvare Alitalia. La concorrenza nei cieli è cosa fatta da anni, mentre nel trasporto ferroviario è una conquista recente. I prezzi e il servizio ne hanno beneficiato, nonostante lo standard del servizio sia ancora lontano dall’optimum, soprattutto per quanto riguarda il trasporto locale.
Ma è indiscutibile che andare da Milano a Roma in meno di tre ore,evitando l’aereo, e a tariffe accettabili, è una bella conquista.
Il Governo sembra intenzionato a non far nulla per salvare una società che rischia di essere stritolata dal mercato, forse anche per aver sopravvalutato i margini di crescita in un momento difficile per tutti.
Ma se salvare Alitalia era soprattutto una questione di immagine, di blasone, di grandeur, salvare Italo è più semplicemente una questione di prezzo.
Al riguardo mi viene in mente cosa accadeva fino agli anni ’90 per la telefonia fissa: con il monopolio di Sip e poi Telecom, una telefonata urbana costava 200 lire ogni 5 minuti.
Per fare un’interurbana, bisognava guardare l’orologio.
Dopo l’ingresso di Infostrada nel mercato, nel giro di tre anni sono comparsi abbonamenti flat tutto compreso che permettevano di chiamare chi si voleva con 40 euro al mese, centesimo più, centesimo meno.
Per il trasporto ferroviario, funziona esattamente allo stesso modo. Pensiamoci.