Un’infografica del Wall Street Journal racconta il percorso di Amazon dal 2004 al 2014. Si tratta di un documento interessante e sorprendente per comprendere una delle più note internet companies.
Accanto a una crescita del fatturato e del prezzo delle azioni (rispettivamente del 1.245% e del 645% su base decennale), le spese di gestione sono aumentate del 2.488%: un dato che riflette l’investimento dell’azienda in data center, tecnologia, magazzini e in un ampliamento dei settori merceologici (non dimentichiamo che Amazon ha cominciato vendendo libri: ora distribuisce di tutto, e negli Usa è possibile acquistare persino prodotti freschi).
Ma il dato più frastornante è il reddito operativo, cioè il risultato economico calcolato prima degli interessi passivi e delle imposte. Si tratta di un indicatore fondamentale per valutare la gestione di un’impresa. Parallelamente all’aumento degli investimenti, il margine è peggiorato fino a segnare -595% nell’arco di un decennio. La discesa è cominciata nel 2011, con un crollo verticale nel 2014. Una situazione, sottolinea il quotidiano newyorchese, che comincia a preoccupare gli investitori: in sostanza, il timore è che l’azienda di Jeff Bezos abbia fatto il passo più lungo della gamba.
L’azienda pare esserne consapevole, e mostra un atteggiamento più cauto di quello ambizioso a cui aveva abituato gli investitori. “Abbiamo veramente un sacco di opportunità di fronte a noi – ha spiegato il direttore finanziario Tom Szkutak ai giornalisti nel corso di una conference call citata dal quotidiano -. Certamente arriviamo da diversi anni di quella che io chiamo modalità di investimento, ma sappiamo che dobbiamo essere molto selettivi sulle opportunità da perseguire”. Il fallimento dello smartphone Fire, lanciato in pompa magna nei mesi scorsi e che non ha sfondato sul mercato, d’altra parte è un segnale da non ignorare.
“E’ chiaro che hanno speso a destra e manca” spiega Michael Patcher, analista di Wedbush Securities citato dal WSJ. “Hanno realizzato nuovi prodotti – lo smartphone, il set-top box, etc… – ma non è chiaro come questo conduca alle vendite“. E le vendite restano l’obiettivo fondamentale di un’azienda di e-commerce.
Non un bel momento per la compagnia di Seattle, che negli ultimi mesi si è trovata a fronteggiare in diversi paesi accuse di atteggiamento antisindacale: sotto la lente di ingrandimento, le modalità di lavoro e le politiche di gestione dei magazzini, che prevederebbero l’utilizzo di contapassi e controllo costante; secondo alcuni, si sarebbe giunti a incoraggiare persino la delazione tra colleghi di reparto. I prossimi mesi saranno decisivi.