Elezioni in Germania, vincono i conservatori della Cdu/Csu con il 28,5% delle schede. Non certo una sorpresa il secondo posto di Alternative für Deutschland, partito di estrema destra che al timone vede Alice Weidel. Afd, questa la sigla con cui è noto, duplica il consenso rispetto alla scorsa tornata elettorale
(che risale al 2021) e piazza un 20,8% che la rende una forza con cui il paese dovrà necessariamente fare i conti. Male la Spd (centrosinistra), il partito del cancelliere uscente, Olaf Scholz: 16,4% delle schede, per la peggior prestazione dalla fondazione della compagine, un secolo e mezzo fa.
Quello che mi colpisce, anche più della prestazione di Afd (quasi inevitabile di questi tempi), è il dato sulla partecipazione: 83,5%, il più rilevante dalla riunificazione. In un momento di disaffezione alla politica, 8 eventi diritto su 10 si sono recati alle urne per dire la propria. E, considerato che il populismo e l’estrema destra allignano tra chi fatica a tradurre le proprie sensazioni in una scelta politica, preferendo un generico rifiuto di tutto il sistema, mi pare un buon segnale. Se uno ce n’è.